ALIEN: ROMULUS (2024) NON VUOLE ESSERE UN CAPOLAVORO (E FUNZIONA) ABBASTANZA

 ALIEN: Romulus di Fede Alvarez è un film appena uscito al cinema della saga iniziata nel '79 da Ridley Scott (tra i produttori qui sempre con Walter Hill) e Dan O'Bannon e per me non ha affatto deluso le aspettative. O meglio: ha deluso quelle di chi credeva che sarebbe stato una rivoluzione del franchise e ha esaltato quelle di chi si aspettava una rivoluzione del franchise. Un momento, com'è possibile? Tornando dal cinema, leggendo anche qualcosa, mi sono posto questa domanda.

Io credo che non sia mai stato nelle intenzioni di Disney (questo nome è rilevante per il discorso...) creare un capodopera o un capolavoro. Ma ritengo che abbiano voluto rilanciare un fenomeno (per una volta) abbastanza intelligentemente e con criterio. Vediamo perché, dunque, trovo improprio scagliarsi contro questo film o lodarlo a dismisura. 


SINOSSI BREVE:

Pianeta di cui non ricordo il nome, anno che non ricordo. Siamo dopo gli eventi del primo film, dopo che la Nostromo (ciò che ne rimane) è stata "ripulita" dallo xenomorfo. Dei ragazzi, rendendosi conto di essere totalmente sfruttati dalla corporation per cui lavorano, considerando anche le morti sul lavoro dei genitori, decidono di andare a pescare delle capsule di ibernazione e del combustibile su una nave insolitamente ancora non rilevata e richiamata. Questo con lo scopo di imbarcarsi in segreto verso il pianeta dei loro sogni, in cerca di una vita migliore. Rain è la protagonista, determinata, qualificata ma anche molto empatica. Soprattutto protettiva nei confronti del fratello Andy, un replicante-androide piuttosto "scemo" e che a sua volta è stato settato per aiutare e sostenere Rain. Gli altri sono un gruppo di amici e colleghi, specializzati anche loro in diverse mansioni e che hanno tutti bisogno di Andy per bypassare le porte della nave da saccheggiare.

Quello che accade dopo è in parte prevedibile. E allora?


MOTIVI PER CUI ALIEN: ROMULUS (2024) NON VUOLE ESSERE UN CAPOLAVORO  E COMUNQUE FUNZIONA (ANCHE PER QUESTO)

Cerchiamo di evitare spoiler MA diamo qualche info per spiegare nel merito:

1. Il genere è il genere. Per chi si è lamentato della prevedibilità di questo, non ha senso. Tutti hanno riconosciuto un interessante sviluppo riguardante questa ambientazione (che omaggia anche e soprattutto Blade Runner, non solo Alien, gli alieni sono gli uomini alienati) nella prima metà della storia, con una ambientazione curata, dettagliata e un nuovo approccio su tanti punti senza rinnegare il passato. D'altronde è un midquel! La seconda metà comunque offre degli sviluppi non per forza scontati e, lì dove invece lo sono, ha comunque saputo su cosa calcare meno la mano per evitare troppo didascalismo. Qualche citazione fan service ci sta, è coerente e per giunta sensata per rispettare "temporalmente" le credenze e quindi una coerenza di sceneggiatura. Degli esempi? La protagonista ricorda molto Ripley, quindi? Sarebbe strano se non fosse così, se ci fossero diverse mode, tagli di capelli o abiti o abitudini particolarmente diverse, visto questo che è ambientato subito dopo il primo film; l'androide che ripete la frase di Scontro finale (il 2, di James Cameron): "Preferisco 'Persona Artificiale'" non è solo una cit. ma un concetto che ribadisce la percezione sociale degli androidi in questa epoca galattica.

2. Disney nel 2024 può solo fare una cosa (giusta, le altre sono molto più criticabili): tentare di avvicinare le nuove generazioni ai suoi prodotti per creare nuovi (o proseguimenti) filoni narrativi anche, perché no, ripartendo dalla fantascienza pura. Nel 2024, però, per poter trovare un compromesso tra gli eccessi progressisti e gli eccessi conservatori, è necessario avvicinare le storie e i personaggio all'oggi. Per ottenere maggiore identificazione e coinvolgimento e per parlare delle questioni odierne attraverso l'arte odierna. Ecco l'idea geniale: creare una storia meno horror e più d'avventura, una storia alla Spielberg fatta di speranze e non tanto di scoperta "colonialistica" o esistenzialistica (come nei primi capitoli o nei prequel Prometheus e Covenant), quanto di liberazione e che ha per protagonisti dei giovani. I ragazzi e la ricerca di un mondo migliore sono il motore dell'origine produttiva e narrativa di questo film. Ragazzi che si rendono conto che gli è stato un mondo sporco, violento, incentrato sullo sfruttamento lavorativo, su continue promesse non mantenute (la possibilità di andare altrove terminati gli anni di lavoro previsti) e così via...

3. Per raccontare questa versione più ringiovanita occorrono idee a metà tra il classico del genere e il progresso. Utilizzare un Androide di colore e con un deficit mentale e sociale e incentrare tutta la storia sul rapporto tra questo e la protagonista è necessario; mostrare la differenza tra chi è generoso e davvero vuole per AMICIZIA vuole sacrificarsi per l'altro perché c'è fiducia e chi vuole proseguire da SOLO per OPPORTUNISMO ed EGOISMO è fondamentale. Erano temi già presenti nelle altre storie, ma con una interpretazione più legata ad una lettura sociologica e generale del microcosmo dell'equipaggio. Qui si preferisce spingere sull'aspetto umano e sul rapporto che sinceramente unisce i personaggi principali. Coloro che fungono da elementi di disturbo e di promesso conflitto pertanto diventano secondari nella caratterizzazione poiché, come è normale che sia all'ennesimo capitolo della saga, conoscendo abbastanza le loro "funzioni", non ci interessa che siano particolarmente raccontati. Non è lo scopo del film creare un altro microcosmo, non hanno una funzione narrativa così forte questi personaggi. E aggiungo che si preferisce anche non eccedere in didascalismo e in staticità narrativa creando l'ennesima enciclopedia di elementi di un equipaggio. Come dice King, parlano le azioni, non le descrizioni ridondanti (poiché nel nostro cervello siamo già settati). Ecco che uno dei difetti riguardanti Tyler, Kay, Bjorn e Navarro diventa in realtà un pregio a mio avviso. E poco importa chi sia Navarro. Comunque, il fatto che abbia una motivazione di un certo tipo per una sua caratteristica biologica di cui non parlo ci permette di comprendere la stupidità ma anche la necessità (dal punto di vista della ragazza) di agire su sè stessa in un certo modo nonostante non fosse sicuro... 

4. Servono anche idee visive. Ok, tante inquadrature sono "rubate", tante ambientazioni molto simili. Ma è una saga. Ed è COERENTE. Inoltre, tutti gli altri capitoli utilizzano spesso riferimenti visivi evidenti. Sarebbe strano il contrario. L'inizio di Aliens è un chiaro omaggio al primo. I movimenti di macchina sono molto simili. E menomale. La personalità viene comunque fuori in altre trovate visive e narrative e queste non mancano anche stavolta: 

a) gli ambienti e spazzi più ampi, lunghi, a partire dagli edifici del pianeta iniziale dei nostri abitanti protagonisti e della Weyland, che ci danno l'idea che lo xenomorfo (inteso come specie, moltitudine di esseri) sia in grado di inseguirti ovunque e di arrivare anche alle tue spalle per l'eternità, come nelle scene riguardanti questo ascensore enorme e questo canale gigante e interminabile che lo circonda; pensiamo all'idea di passare da una parte all'altra dello spazio, l'attraversare (ancora Spielberg, per non scomodare, che so, Omero?), il viaggiare, l'inseguire un sogno attraverso una avventura oscura e misteriosa. Pensiamo all'idea del concepire questa nave di approdo come un complesso fatto di due aree speculari, Romulus e Remus e di dover passare dall'una all'altra per recuperare qualcuno o per raggiungere l'oggetto del desidero, indirettamente, la libertà... Come non apprezzare questi elementi di fantascienza pura? E 

b) il discorso legato alla evoluzione del ragionamento tramite un upgrade ipotetico dell'androide, all'aumento di responsabilità, razionalità e anche corruttibilità a scapito della sincerità, della stupidità e dell'empatia. Sarebbe bello se potessimo avere solo le cose belle di questo elenco e tutte al massimo... E qui torniamo al tema dell'amicizia, del rapporto uomo-macchina, uomo-uomo, ma anche macchina-macchina! Non è una novità ma è raccontato secondo una diversa sfaccettatura. Non sarà avanguardia ma non è affatto male!

c)  la gravità (ok Dead Space, ma al cinema non si era visto). Lo sanno tutti che nello spazio è un elemento da non trascurare. Ma spesso viene usata come dettaglio che ci richiama lo spazio e basta. Beh l'utilizzo originale di questa per creare una base e una semina narrativa per niente banale ci conduce a conseguenti due tre trovate visive davvero interessanti, criticate inutilmente perché in realtà nessuno ci aveva pensato prima. Una di queste riguarda il più grosso punto di forza degli alieni: il sangue acido!

d) una nuova interpretazione della metafora dell'evoluzione della specie, sia in termini fisici e biologici, portando a "compimento" il discorso iniziato dai due capolavori Blade Runner e (prima) Alien; anche questo punto rispecchia il senso del film anche per la sfera etica ed emotiva, interrogandosi efficacemente su come comportarci per migliorarci come esseri che convivono. Come detto, non in senso intellettuale e sociologico (anche ma non come priorità), ma a livello di individui e di empatia (che poi ovviamente le due cose sono strettamente collegate, è l'approccio del racconto che sfuma diversamente). Poi c'è il lato biologico della questione. E non è banale voler appropriarsi delle qualità dello xenomorfo, come non lo è ipotizzare un risultato. Si sarebbe potuto spingere ancora di più con una inquadratura di un dettaglio legato ad un "allattamento" piuttosto disagiante (che però c'è stato, fateci caso!)... Prometheus, Alien 3 e La Clonazione avevano anche osato abbastanza. Però perché non tentare?

e) un utilizzo dell'intelligenza artificiale per riportare "in vita" un personaggio. Non è una novità, è un tema controverso. Molti hanno criticato questo aspetto. Credo che in questo caso specifico, sia stato fatto un buon lavoro (anche eticamente parlando il minore dei mali), per una situazione che a me per primo comunque inquieta. D'altronde, è un film in cui ci sono gli androidi, sarebbe stato strano non provarci. Il problema si era presentato già con Rogue One. Se non altro riporta sul tavolo in modo pratico una questione etica che forse è il caso di intraprendere con maggiore serietà e rapidità. E il modo non è stato terribile, nel senso che immagino ci sia stato un consenso della famiglia e che, comunque, [SPOILER] meglio riportare in azione un attore morto per un personaggio destinato alla morte che un attore morto per un personaggio inedito o un attore vivo non più in attività, ad esempio.

Non voglio aggiungere troppo, ma alimentare la curiosità del lettore-spettatore e spingerlo a non farsi fuorviare dai catastrofisti e puristi della critica negativa e del genere; parliamo di una saga iper-contaminata, non capisco, preferivate Raul Bova in quella roba di serie c di Alien vs Predator? Però Joker che copia completamente King of comedy e Taxi driver può vincere a Venezia? Ma dai! A volte pure io me la prendo, però qui non c'è motivo! Anzi, per una volta che la Disney non fa una roba solo commerciale...

Non fatevi fuorviare neanche da quelli che gridano al capolavoro. Non è questo il caso, non c'era l'intenzione! Manca un po' di horror vecchio stile (il sangue comunque c'è e anche la tensione e la giusta consapevolezza da parte del direttore della fotografia). 

Guardatelo e poi se ne parla. Magari viene voglia di capire meglio quanti meriti hanno tutti i capitoli precedenti. Parliamo comunque di una grande influenza e di un importante avvicinamento dei giovani alla fantascienza "classica".

Poi, ripetiamolo sempre, l'intento generale di Disney è creare una nuova generazione di fidelizzati con "format" noti e in fase di reboot. Mediamente riesce malissimo (vedi universo Star Wars...), qui poteva andare peggio. Anche meglio.

articolo di Giovanni Piretti

My ★★★½ review of Alien: Romulus on Letterboxd https://boxd.it/78KfSH

Alien: Romulus on Letterboxd https://boxd.it/zGqO

 

 



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