COHERENCE (2013) - Fantascienza e sentimenti

 COHERENCE è un film interessante, su un microcosmo, un gruppo di persone che si trovano davanti ad eventi che condizionano i loro rapporti e i loro stessi corpi, dove questi non si sa bene cosa siano.


La trama è proprio questa, non è solo una presentazione valoriale. Film essenziale, ma non scarno.

Ma prima di quelli umani, parliamo di corpi celesti. Perché una strana cometa sembra essere, in linea con storie leggendarie passate e teorie fisiche moderne, la causa di strani avvenimenti. 

Una coppia in crisi viene invitata ad una cena tra vecchi amici. A questa cena c'è anche una nuova coppia, formata da un amico storico del gruppo e una ragazza che è stata fidanzata con il tizio della prima coppia. Se uniamo una strana tizia coi capelli corti e una droga per cavalli nella borsetta, il suo compagno nonché fratello di un rinomato fisico che vuole essere contatto per qualsiasi novità inaspettata e altri personaggi misteriosi, capiamo che c'è del materiale. Eppure, a primo impatto, il gruppo cerca di capire cosa stia accadendo. Ma gli eventi e il loro agire per comprenderli, il loro reagire ad essi, come sempre nella vita, sono una forma di caso, sono una deviazione o sono gli eventi stessi? O una combinazione di queste tre cose?


Bella idea, budget ridicolo. Forse questo gli garantisce un buon risultato, cavalcando senza troppi stereotipi il genere mistery. Un po' statico, ma comunque meglio di Perfetti sconosciuti. 

È come un Alien diretto da Lars von Trier; dei tempi di Dogville, o di Festen del collega e compaesano Vinterberg. Sì: tutte riprese con la camera a mano, concentrate sulle azioni e reazioni umane, sui pensieri e sui sentimenti verso eventi apparentemente privi di significato, rendono la pellicola una specie di ossatura delle storie, un'opera teatrale esistenzialista. Il dinamismo però arriva dalla regia, che non vuole esagerare in manierismi da finto documentario, né dimenticare i volti, sempre e comunque mezzi più espressivi in assoluto. Senza farci addormentare alla Genovese. 

È il modo giusto di scrivere una buona sottotrama che interagisce con un po' di fisica. È ciò che manca a Interstellar. Qui va bene come trama principale. 


Di Giovanni Piretti 

My ★★★½ review of Coherence on Letterboxd https://boxd.it/6NyuIJ


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