DR. HOUSE 3X24: SEMIOLOGIA DELL' AUDIOVISIVO E DI COME FARE DELLA TELEVISIONE UN'ESPERIENZA
DR. HOUSE 3X24: SEMIOLOGIA DELL' AUDIOVISIVO E DI COME FARE DELLA TELEVISIONE UN'ESPERIENZA
Un'analisi di questo splendido momento di televisione e di audiovisivo in generale, per renderci conto delle enormi capacità del mezzo, delle implicazioni a livello teorico ma soprattutto percettivo nell'applicazione. Ecco il video, che ci tornerà utile, della scena che stiamo per analizzare:
Questo frammento, quasi a metà dell'episodio, ci racconta di House che ha bisogno di un consulto medico e personale e si rivolge al migliore amico e collega Wilson mentre questo sta svolgendo un intervento in sala operatoria. House è in un'altra sala adiacente e si è collegato al monitor della sala in cui Wilson e l'equipe di chirurghi stanno operando un paziente al pancreas.
Già di per sé questo rivela come una premessa del genere sia l'affermazione di una componente sia ludica che irreale e dunque "filmica" e metanarrativa della scena. Il dialogo inizia e prosegue e due cose ci colpiscono. Dopo il cambio di inquadratura che ci conferma la posizione di house, torniamo su Wilson con il monitor alle sue spalle e: 1) House interpella lo spettatore Wilson e lo spettatore a casa (conferma della meta narrazione) con lo sguardo; 2) Wilson si rivolge ad House e improvvisamente guarda il monitor in campo per proseguire la conversazione; 3) [si, avevo detto che erano due cose, ma la più sorprendente è la terza, ovvero] il nostro House [che] risponde ad una domanda di Wilson e dello spettatore indirettamente prendendolo in giro e facendogli notare che, a intuito, è probabile che si sia rivolto a lui guardando il monitor in campo e che lui non può essere sentito o visto “meglio” in questo modo; non c'è una "protesi" che faciliti la comunicazione diminuendo la distanza percettiva con House, piuttosto c'è un artificio che porta ad un paralogismo, ad una consapevolezza da parte di Wilson e dello spettatore, dell'artificio stesso. La "protesi" semmai sta nella capacità di coinvolgere il pubblico nonostante la "distanza" ulteriore, data da un altro schermo e dalla posizione di House, rispetto alla "nostra", di partecipazione e vicinanza come soggetti all'interno della procedura, all'interno dell''equipe di chirurghi guidata da Wilson. E il rivolgersi di Wilson allo schermo dove c'è l'immagine di House, questo spostamento da apertura in favore di camera a posizione di quinta/di spalle che guarda il monitor, è contemporaneamente un distacco e un avvicinamento a noi. O meglio, un ponte per permetterci di guardare House che parla con lui, occupando una posizione di soggetto creata dal video per una esperienza unica.
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