DOVRESTI VEDERE... MR. VENDETTA
DOVRESTI riVEDERE: MR. VENDETTA (E LA TRILOGIA)
Sympathy for Mr. Vengeance è qualcosa di cui ancora oggi non mi capacito. Rappresenta l'eccellenza del cinema sud coreano, già incarnata in film come JSA dello stesso Park Chan-wook e da altri artisti come Lee Chang-dong e poi Bong Joon-ho (i più noti solo).
A fine anni 90/inizio 2000 c'è infatti un movimento di cinema indipendente che va a confluire in produzioni leggermente più grandi o anche decisamente più grandi, a causa della crisi economica. Ma, a differenza di quanto si possa immaginare, i talenti con le loro singolarità e idee originali non vengono soppressi o compromessi, nonostante un sistema sempre più capitalista e corporativo. L'emblema è questo film, della CJ Entertainment, la casa che ha portato in Corea del sud i multiplex (qui emblema del cinema action e commerciale, non sempre nel senso positivo del termine).
Si, questo film così unico e al contempo così di genere, che porta sullo schermo una storia apparentemente non da grande pubblico, con una trama che ha spesso dei cambi di ritmi e dei rallentamenti molto forti e una critica sociale notevole. Ma è un film bellissimo. Questo è il punto. Da qui in poi, il cinema anche commerciale ma che non rinuncia alle idee, alla politica e al sociale, spicca anche e soprattutto in produzioni che potrebbero risentirne a livello di interessi. In parte perché questi film comunque hanno successo, in parte perché c'è una certa tranquillità a livello culturale, la trilogia della Vendetta, che parte da Mr Vendetta (prosegue con Oldboy e termina con Lady Vendetta), può permettersi, come altri film tipo il noto Parasite, di fare cinema vero senza paura e facendo soldi. Il pubblico è molto vicino alle sale, dà un grande supporto e mantiene questa pluralità e questa splendida contraddizione viva, molto più genuinamente che in qualunque altro Paese così capitalista. Si arriva così al successo internazionale che sbalordisce pubblico e festival di tutto il mondo e porta la nuova onda coreana degli anni 2000 nel mainstream.
Park Chan-wook (aiutato da un grande team: gran sceneggiatura, grandi scenografie, fotografia da panico) portano alla ribalta Sang Kang-ho, che ritroviamo dopo JSA e che sarà in tutti i film simbolo del movimento coreano, come Memorie di un assassino; ci regala Il Cinema di genere con un linguaggio nuovo, un'idea fatta di metafore grottesche e geniali. Una storia di reciproca vendetta che mette in discussione le nostre certezze su ciò che può accadere in storie apparentemente prevedibili e su una società fondata su una sanità per pochi fortunati. Ci pone i punti di vista opposti e li fa confluire in una tragedia. La macchina da presa è molto vicina per stare emotivamente con i personaggi, o molto lontana e straniante, dimostrando personalità e capacità di lettura delle situazioni degne di un'opera totale di un regista esperto. C'è grande empatia e momenti di silenzi pieni di pathos, contrapposti a svolte più rapide e descrizioni molto visive e molto intuitive dei protagonisti e delle loro azioni e reazioni. In poche parole, il cinema nella sua massima espressione ed efficacia.
Contento di avere il Blu-ray della trilogia, presto proseguirò nel rewatch.
Di Giovanni Piretti
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